In caso di particolare affluenza l’ingresso al luogo potrebbe non essere garantito.
Palazzo Bargnani si trova nella quadra di San Giovanni, all'interno delle mura cittadine. La sua costruzione, commissionata da Gaspare Giacinto Martinengo, corrisponde a una precisa volontà di riorganizzare questa porzione urbana, a fine Seicento ancora caratterizzata da un tessuto irregolare. La fabbrica di Palazzo Bagnani, la cui costruzione dura quasi un secolo, costituisce quindi una delle più maestose, in termini di ampiezza e monumentalità, dimore affacciate su Corso Matteotti.
Edificata a partire dal 1671 per volere del marchese Gaspare, la fabbrica del palazzo fu particolarmente impegnativa e riguardò una vasta area della quadra di San Giovanni; anche grazie all'importante dote portata dalla moglie, la famiglia poté acquisire numerosi lotti, anche se il completamento avverrà solo alla metà del secolo successivo. Risale infatti al Settecento la facciata e l'atrio monumentale, realizzati con la consulenza di Filippo Juvarra, sul modello delle architetture torinesi. Nella seconda metà del secolo, il palazzo fu venduto a Gaetano Bargnani che lo cedette infine al Regno d'Italia. L'edifico appartiene oggi alla Provincia di Brescia.
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In occasione di queste Giornate Fai di Primavera, sarà possibile accedere al palazzo, normalmente non visitabile e oggetto di recenti interventi di restauro ed adeguamento. Esso costituisce uno degli esempi più interessanti di edilizia privata monumentale di Brescia, che ha visto la sua stagione più fiorente tra Sei e Settecento. Per molti bresciani sarà come compiere un tuffo nella storia, in primis privata e personale, perché l'edificio è stato sede di diversi istituti scolastici. Per la Storia, il palazzo è legato alla memoria delle X Giornate, in quanto ospitò la sede del Comando di difesa di Luigi Contratti e Carlo Cassola.
Momento musicale a cura dell'arpista Letizia Ceresa
Sabato 23 marzo ore 17.00 visita + concerto
30 posti - Palazzo Bargnani
Per informazioni: prenotazioni.brescia@delegazionefai.fondoambiente.it