L’edificio fu costruito nel 1765 sotto la direzione dell’architetto Loisio Filippo Valencia Rammondetta, disegnatore dei Principi di Laderia. Primi proprietari furono Francesco Moncada Branciforti dei Principi di Laderia. Successivamente passa alla famiglia Avellone-Fazio che lo porta all’attuale struttura e lo abbellisce con pavimenti del tipo veneziano realizzati con tessere provenienti dalle cave locali e con soffitti affrescati dal pittore Augusto Vacca della Nobile Scuola Toscana e restaurati negli anni ’70 dal Prof. Salvatore Bonanno Direttore Dell’Accademia Delle Belle Arti di Palermo anni in cui sono stati fatti diversi restauri all’intera struttura seguiti dai fratelli Pollina attuali proprietari. I soggetti dei dipinti sono vari e sembrano indicare, con la particolarità del contenuto rappresentato, la specifica dell’uso cui era destinato l’ambiente in cui si trovavano: la sala dei pavoni come sala da pranzo, la sala dei merletti come sala di ricamo, la sala del ventaglio come salotto, la sala degli strumenti come sala musicale, la sala dell’amore come sala da letto, la sala delle arti come sala da studio, la sala dello scudo come sala delle armi e cosi via.