I Luoghi del Cuore
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PORTALE SANTA SABINA

PORTALE SANTA SABINA

SAN BENEDETTO DEI MARSI, L'AQUILA

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PORTALE SANTA SABINA
A San Benedetto dei Marsi, tra i tanti resti del passato, si può ammirare l’antica facciata di una chiesa, fatta di pietre, con un bel portale, ma al di là di quel portale ora non c’è nulla. La facciata è l’unico elemento rimasto dell’antica chiesa di Santa Sabina, che fu la prima cattedrale della Diocesi dei Marsi. Infatti San Benedetto dei Marsi era nel Medioevo sede vescovile. La sede vescovile fu poi trasferita da San Benedetto dei Marsi a Pescina nel 1580 e successivamente da Pescina ad Avezzano, dopo il terremoto del 1915. La storia di Santa Sabina inizia prima dell’anno 1000, dato che il primo documento che ci attesta l’esistenza di questa chiesa è un diploma di Ottone I risalente al 964. La chiesa sorse probabilmente nel corso del IX secolo. Vicino vi era il palazzo episcopale, ma solo nel 1057, dopo vari conflitti fra i Conti dei Marsi, Santa Sabina divenne sede definitiva della diocesi dei Marsi, come stabilito dalla bolla papale di Stefano IX. Il periodo di massimo splendore della chiesa fu segnato, fra il 1100 e il 1130, santa sabinadall’attiva presenza del vescovo Berardo. Nel 1222 la chiesa e il palazzo episcopale furono saccheggiati durante i conflitti di Federico II, successivamente vennero ricostruiti e nel 1287 la chiesa restaurata ricevette la visita del papa Onorio IV. Nel XIV secolo iniziò un lento abbandono di Santa Sabina a favore della vicina Pescina. Nel 1580 la sede vescovile venne trasferita a Pescina e nel 1631 ci fu anche la traslazione definitiva delle spoglie di san Berardo nella nuova cattedrale pescinese di Santa Maria delle Grazie, eretta già nel 1596. Nel Settecento, la chiesa di Santa Sabina fu sottoposta a un continuo saccheggio per il prelievo di materiali e nel secolo successivo era ridotta a un quinto della sua primitiva grandezza. Così descriveva infatti la chiesa il vescovo Federigo di Giacomo, nella sua relazione “ad limina” del 1874: ” La chiesa di S. Sabina, ridotta alla quinta parte della sua primitiva grandezza, fu spogliata del campanile e delle campane, e fu privata di tutto il resto sia per la nuova costruzione della chiesa di S. Berardo, sia per una migliore sistemazione della nuova cattedrale di S. Maria delle Grazie. Conserva, tuttavia, ancora qualche traccia del suo originario splendore, …… ma,…… dilapidata giorno per giorno dalla sacrilega avidità della gente, oggi fa quasi pena “. Dopo il terremoto del 1915 rimase in piedi la sola facciata, ma ancora oggi è molto interessante ammirare l’antico portale duecentesco di stile romanico-gotico.

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A San Benedetto dei Marsi, tra i tanti resti del passato, si può ammirare l’antica facciata di una chiesa, fatta di pietre, con un bel portale, ma al di là di quel portale ora non c’è nulla. La facciata è l’unico elemento rimasto dell’antica chiesa di Santa Sabina, che fu la prima cattedrale della Diocesi dei Marsi. Infatti San Benedetto dei Marsi era nel Medioevo sede vescovile. La sede vescovile fu poi trasferita da San Benedetto dei Marsi a Pescina nel 1580 e successivamente da Pescina ad Avezzano, dopo il terremoto del 1915. La storia di Santa Sabina inizia prima dell’anno 1000, dato che il primo documento che ci attesta l’esistenza di questa chiesa è un diploma di Ottone I risalente al 964. La chiesa sorse probabilmente nel corso del IX secolo. Vicino vi era il palazzo episcopale, ma solo nel 1057, dopo vari conflitti fra i Conti dei Marsi, Santa Sabina divenne sede definitiva della diocesi dei Marsi, come stabilito dalla bolla papale di Stefano IX. Il periodo di massimo splendore della chiesa fu segnato, fra il 1100 e il 1130, santa sabinadall’attiva presenza del vescovo Berardo. Nel 1222 la chiesa e il palazzo episcopale furono saccheggiati durante i conflitti di Federico II, successivamente vennero ricostruiti e nel 1287 la chiesa restaurata ricevette la visita del papa Onorio IV. Nel XIV secolo iniziò un lento abbandono di Santa Sabina a favore della vicina Pescina. Nel 1580 la sede vescovile venne trasferita a Pescina e nel 1631 ci fu anche la traslazione definitiva delle spoglie di san Berardo nella nuova cattedrale pescinese di Santa Maria delle Grazie, eretta già nel 1596. Nel Settecento, la chiesa di Santa Sabina fu sottoposta a un continuo saccheggio per il prelievo di materiali e nel secolo successivo era ridotta a un quinto della sua primitiva grandezza. Così descriveva infatti la chiesa il vescovo Federigo di Giacomo, nella sua relazione “ad limina” del 1874: ” La chiesa di S. Sabina, ridotta alla quinta parte della sua primitiva grandezza, fu spogliata del campanile e delle campane, e fu privata di tutto il resto sia per la nuova costruzione della chiesa di S. Berardo, sia per una migliore sistemazione della nuova cattedrale di S. Maria delle Grazie. Conserva, tuttavia, ancora qualche traccia del suo originario splendore, …… ma,…… dilapidata giorno per giorno dalla sacrilega avidità della gente, oggi fa quasi pena “. Dopo il terremoto del 1915 rimase in piedi la sola facciata, ma ancora oggi è molto interessante ammirare l’antico portale duecentesco di stile romanico-gotico.
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