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ANTICHI PALMENTI RUPESTRI IN SANTA CATERINA DELLO IONIO (CZ)

ANTICHI PALMENTI RUPESTRI IN SANTA CATERINA DELLO IONIO (CZ)

SANTA CATERINA DELLO IONIO, CATANZARO

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ANTICHI PALMENTI RUPESTRI IN SANTA CATERINA DELLO IONIO (CZ)
I palmenti rupestri di Santa Caterina dello Ionio - Definizione e caratteristiche - Il palmento rupestre è una struttura produttiva adibita, fin dall’antichità più remota, alla pigiatura dell’uva per la produzione del mosto. Da un punto di vista archeologico, strettamente legato al concetto di cultura materiale, il palmento costituisce un’importante testimonianza della civiltà agricola mediterranea. La struttura del palmento è rimasta pressoché invariata nei secoli rispetto a quella tuttora conosciuta costituita da vasche poste su livelli diversi, comunicanti attraverso un foro. In alcuni casi le vasche sono ricavate da blocchi separati e giustapposti solo in un secondo momento. Una caratteristica molto importante è la presenza di incisioni raffiguranti croci greche e/o latine. I grappoli venivano ammassati nella vasca superiore, dove aveva luogo la pigiatura a piedi nudi e il liquido ottenuto per spremitura delle vinacce colava nella vasca inferiore attraverso un apposito versatoio o canaletta. Nel caso specifico di S. Caterina dello Ionio, i palmenti finora scoperti presentano caratteristiche che, se per molti aspetti consentono di catalogarli in maniera abbastanza agevole ed omogenea, per altri li fanno differire l’uno dall’altro per forma, dimensioni e possibili ipotesi di datazione. L’elemento primario che accomuna questi manufatti è la materia prima: essi risultano realizzati direttamente sul posto, scolpiti nella pietra locale disponibile in grande quantità. Gli esperti ritengono probabile che questi manufatti venissero utilizzati anche per la spremitura delle olive o per la lavorazione di piante tessili e tintura dei tessuti. Gruppo Archeologico Paolo Orsi - Soverato - (CZ)

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I palmenti rupestri di Santa Caterina dello Ionio - Definizione e caratteristiche - Il palmento rupestre è una struttura produttiva adibita, fin dall’antichità più remota, alla pigiatura dell’uva per la produzione del mosto. Da un punto di vista archeologico, strettamente legato al concetto di cultura materiale, il palmento costituisce un’importante testimonianza della civiltà agricola mediterranea. La struttura del palmento è rimasta pressoché invariata nei secoli rispetto a quella tuttora conosciuta costituita da vasche poste su livelli diversi, comunicanti attraverso un foro. In alcuni casi le vasche sono ricavate da blocchi separati e giustapposti solo in un secondo momento. Una caratteristica molto importante è la presenza di incisioni raffiguranti croci greche e/o latine. I grappoli venivano ammassati nella vasca superiore, dove aveva luogo la pigiatura a piedi nudi e il liquido ottenuto per spremitura delle vinacce colava nella vasca inferiore attraverso un apposito versatoio o canaletta. Nel caso specifico di S. Caterina dello Ionio, i palmenti finora scoperti presentano caratteristiche che, se per molti aspetti consentono di catalogarli in maniera abbastanza agevole ed omogenea, per altri li fanno differire l’uno dall’altro per forma, dimensioni e possibili ipotesi di datazione. L’elemento primario che accomuna questi manufatti è la materia prima: essi risultano realizzati direttamente sul posto, scolpiti nella pietra locale disponibile in grande quantità. Gli esperti ritengono probabile che questi manufatti venissero utilizzati anche per la spremitura delle olive o per la lavorazione di piante tessili e tintura dei tessuti. Gruppo Archeologico Paolo Orsi - Soverato - (CZ)
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