In caso di particolare affluenza l’ingresso al luogo potrebbe non essere garantito.
La basilica di Sant'Andrea, visibile non appena si esce dalla stazione ferroviaria, è uno dei monumenti più importanti e conosciuti di Vercelli. Si può dire che sia il simbolo della Città. Inoltre, senza tema di smentita, si può affermare che sia il primo monumento gotico del Piemonte, uno dei più precoci d'Italia in questo stile, un esempio di architettura romanica-gotica in cui convivono il romanico locale e le novità del gotico cistercense. Sebbene non si conosce l'identità del progettista, il complesso ha dignità di basilica minore.
Il complesso architettonico abbaziale ha conservato in ampia misura l'aspetto originale. All'inizio del XV secolo venne costruito, in posizione isolata sul lato destro della chiesa, un nuovo campanile che ha il medesimo stile dei due campanili posti a fianco della facciata. Nel corso del XVI secolo – quando già ai canonici di San Vittore erano subentrati i canonici regolari lateranensi - venne rifatto il chiostro del monastero, conservando tuttavia le originali colonnine disposte a gruppi di quattro che si osservano ancora oggi. Il complesso ha subito danneggiamenti legati, oltre che all'usura del tempo, ad alcuni eventi bellici, quali l'assedio spagnolo di Vercelli nel 1617. Nel 1818 Carlo Emanuele Arborio Mella seguì i restauri che terminarono nel 1840.
La basilica fu edificata tra il 1219 ed il 1227 per iniziativa del cardinale Guala Bicchieri. La prima pietra fu posta alla presenza del vescovo Ugone il 19 febbraio 1219. Il cardinale era da poco tornato dall'Inghilterra dove, nel suo ruolo di legato pontificio, si era guadagnato la stima e la gratitudine del re Enrico III, al punto da ottenere come ricompensa le rendite in perpetuo dell'abbazia di Saint Andrew a Chesterton (Cambridge. Con le molte risorse finanziarie disponibili il Cardinale convocò da Parigi a Vercelli alcuni canonici regolari della congregazione di San Vittore e affidò loro la titolarità dell'abbazia di Sant'Andrea nonché dell'ospedale per i pellegrini di cui si iniziò la costruzione nel 1224. Furono verosimilmente tali canonici, ed in particolare l'abate Tommaso Gallo - già docente all'Università di Parigi - ad ad importare in terra vercellese le novità dell'architettura gotica nata nell'Île-de-France. Il ritrovamento di alcuni preziosi documenti ha permesso di ricostruire gli interventi conservativi realizzati tra il XV secolo (1464) e il XX secolo (1997). A fronte della necessità di ulteriori interventi, dal 2014 il Comune di Vercelli ha avviato lotti di restauro che hanno interessato via via quasi tutta la struttura.
Durante le Giornate FAI di Primavera agli iscritti FAI è prevista un'unica visita riservata agli iscritti FAI, accompagnati dai Volontari FAI della Delegazione di Vercelli.
A distanza di dieci anni dal censimento I Luoghi del Cuore promosso dal FAI e Intesa San Paolo che nel 2014 permise con ben 15.582 voti di utilizzare il contributo ottenuto per avviare il progetto di valorizzazione multimediale della Basilica, La Delegazione FAI di Vercelli riaprirà quest'ultima agli iscritti FAI nella serata dì sabato 23 marzo per una visita in notturna. L'appuntamento, cui ci si potrà iscrivere nella giornata di sabato ai banchetti FAI di Vercelli lungo via Galileo Ferraris o via e mail a: Vercelli@delegazionefai.fondoambiente.it è per le ore 21 (se si vorrà assistere al concerto vocale delle Suore della Trasfigurazione di Vercelli organizzato nell'Aula Capitolare della Basilica); è invece per le ore 22, quindi al termine del concerto, se si vorrà solo partecipare alla visita accompagnata alla chiesa.
Un'occasione per riutilizzare la segnaletica immersiva che unisce l'esperienza reale con la tecnologia digitale offrendo contenuti aggiuntivi e approfondimenti, realizzati in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le Province di Biella Novara Verbano Cusio Ossola e Vercelli e del Segretariato regionale del Piemonte del MiBACT.
Volontari Delegazione FAI