Le terre lungo le rive del Sillaro erano possedute dalla antica e nobile famiglia Sommariva: Nicolò Sommariva nel suo testamento redatto a Roma il 28 luglio del 1401 lasciò erede di tutti i suoi beni nel Lodigiano e nel Regno di Napoli il cardinale Angelo, suo fratello, e questi col testamento redatto a Roma il 21 Dicembre del 1427 cedette tutti i suoi beni ai monaci olivetani. La fabbrica del monastero e della chiesa, che venne affidata ai fratelli Ambrogio e Giovanni Fugazza di Villanova che vi lavorarono fino al 1474, proseguì con la costruzione delle muraglie del giardino, che le fonti antiche paragonavano al Giardino dell’Eden e dei due chiostri e il campanile distrutto dalla saetta nel 1632. Importanti lavori di ampliamento si effettuarono nel corso del Seicento e del Settecento. Si ricordano in particolare gli affreschi rococò del pittore Giovan Battista Sassi.