In caso di particolare affluenza l’ingresso al luogo potrebbe non essere garantito.
La piccola chiesa posta nei pressi dell'antica porta Aurea vanta una storia millenaria. Secondo la leggenda è nella torre annessa alla chiesa che venne rinchiuso nel 304 d.C. Ansano da Siena (ma era nato a Roma) prima di essere sottoposto al martirio dell'olio bollente sotto l'imperatore Diocleziano e la tradizione narra che proprio dalla grata della prigione continuasse a battezzare i senesi. Il sito, come presenza del culto di S. Ansano è documentato dall'epoca Longobarda, anche se la torre è databile al XIII secolo.
Secondo Ettore Romagnoli infatti al posto di questa chiesa c'era un precedente oratorio riferibile all'867.E' molto probabile che l'impianto murario della parrocchia fosse connesso con la cinta muraria di epoca imperiale.La chiesa fu innalzata sopra ad un edificio più antico secondo una delibera del Consiglio della Campana nel 1441. Nel 1446 l'edificio secondo la tradizione fu terminato da Luca di Bartolo Luponi da Bagnacavallo (autore del Palazzo Marsili) e Pier Paolo di Giovanni, ma potrebbe invece doversi a seguaci di Jacopo della Quercia: Pietro del Minnella (capomastro del Duomo), Giovanni Sabbatelli, Castorio di Manni, Nanni di Niccolò e soprattutto Antonio Federighi.A lui, secondo Piero Torriti, sono assegnabili le finestre di gusto rinascimentale.
La chiesa è da sempre proprietà dell'Opera della Metropolitana di Siena e, sebbene si trovi nel territorio della Contrada della Chiocciola, fu utilizzata dalla Contrada della Tartuca nel corso del XVII secolo come oratorio.L'occhio in facciata fu rimaneggiato e vi fu inserita una vetrata attribuita a Guidoccio Cozzarelli. Oltre alla figura di S. Ansano vi sono raffigurati lo stemma della famiglia Pecci, a destra, e quello della famiglia Piccolomini, a sinistra, sormontato da un galero cardinalizio. Quest'ultimo è riferibile alla figura di Enea Silvio Piccolomini, cardinale a Siena tra il 1449 e il 1458 e futuro papa Pio II.L'affresco sulla facciata che raffigura la Madonna col Bambino, S. Ansano e S. Caterina da Siena è attribuito al Rustichino (1616).
S. Ansano Nato intorno al 284, proveniva forse dalla gens Anicia, antica e nobile famiglia romana, ed era figlio del senatore Tranquillino. Fu proprio il padre a denunciarlo come cristiano e Ansano fuggì verso nord fermandosi prima a Bagnoregio e poi ad Allerona, per arrivare infine a Siena su indicazione di un angelo. A Siena iniziò a predicare e battezzare i primi senesi, ma, venne incarcerato, secondo la tradizione nella torre accanto alla chiesa di S. Ansano delle carceri, continuando a battezzare i senesi dalle sbarre della prigione. Subì la prova del fuoco. All'interno, sull'altare maggiore è una tela di Francesco Rustici, detto il Rustichino che raffigura il Processo a S. Ansano firmata e datata 1617.Sulla parete sinistra sono presenti degli affreschi più antichi riferibili all'ambito del Vecchietta o più probabilmente a Priamo della Quercia, fratello del più noto Jacopo. Raffigurano l'Adorazione dei Magi, la Crocifissione e S. Ansano.Sulla sinistra dell'ingresso si apre una piccola cappella con un quadro moderno di Enzo Cesarini (1967), pittore senese con affinità con Mino Maccari. Il dipinto raffigura S. Ansano in atto di battezzare i senesi durante la sua prigionia.
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