ll Convento di San Nicola sorse nella bergamasca, circondato dai vitigni della collina di Umbriana ad Almenno San Salvatore, alla fine del ‘400, quando un’epidemia di peste portò i cittadini a far voto di erigere una cappella. Il progetto si trasformò nel giro di pochi anni nella realizzazione di una chiesa e di un convento dedicati a Santa Maria della Consolazione, edificati tra 1488 e 1518. Il complesso visse il suo periodo aureo alla fine del Cinquecento, quando fu completato il campanile e venne costruito dai celebri maestri Antegnati il prezioso organo, che vanta raffinate ante dipinte.
La splendida chiesa, di pietra locale, è a navata unica, con sei cappelle che si aprono su ciascun lato riccamente decorate on stucchi, affreschi e quadri, tra i quali spicca una Trinità realizzata nel 1517 da Andrea Previtali, importante pittore bergamasco formatosi a Venezia a contatto con Giovanni Bellini. La chiesa conserva altri due elementi di notevole valore storico-artistico: il soffitto, ornato da oltre millecinquecento formelle in cotto dipinto e un organo costruito dai celebri maestri Antegnati alla fine del Cinquecento, ornato da raffinate ante dipinte. Il convento, anch’esso a due piani, ruota tutto intorno al chiostro, aperto al piano terra da un porticato con archi a sesto acuto. Durante il Seicento il complesso cominciò a essere chiamato con il nome di San Nicola. Alla fine del Settecento la Repubblica di Venezia soppresse il convento, che fu acquistato dalla nobile famiglia Vitalba, la quale ne garantì il decoro e l’attività di culto. Sul finire dell’Ottocento la chiesa cadde in declino e fu sempre meno frequentata fino in tempi recenti, in cui è tornata ad essere un fulcro della vita socio-culturale di Almenno.
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