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MURO TENENTE

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MURO TENENTE
Muro Tenente è un insediamento messapico sito tra l'odierna Latiano e Mesagne. Muro Tenente è situata a 2 km da Latiano e 5 km da Mesagne e ricade oggi sotto l'amministrazione di quest'ultima. Questo oppidum messapico viene spesso identificato con la Scamnum nota dalla Tabula Peutingeriana, ma la datazione di questo documento al IV secolo d.C. sembra escludere tale ipotesi. Infatti, anche se nella Tabula Peutingeriana Scamnum compare lungo la Via Appia come ultima statio (stazione di posta) prima di Brindisi, l'insediamento messapico di Muro Tenente non ha mai restituito reperti riferibili a questo periodo. Muro Tenente era un sito fortificato messapico di medie dimensioni (circa 50 ha) come se ne trovavano nel Salento nel periodo precedente la colonizzazione romana (dall'età del ferro al IV-III secolo a.C.). Dalle indagini archeologiche del territorio di Muro è emerso che la zona interna al ciglione[2] era abitata già nel Neolitico, tra il IX e il III millennio a.C. circa, con una presenza molto marcata nell'Età del ferro, nel VIII secolo a.C.[3] Pochi e sparsi sono i manufatti ritrovati dell'età mesolitica, neolitica e del bronzo. Solo con l'età del ferro si hanno abitazioni costituite da capanne e inizia una continuità abitativa che porterà dalla estensione di circa 9 ettari (al centro del sito) fino ai 50 ha circa dell'età ellenistica, quando si ebbe la massima fioritura. La storia della civiltà messapica e quindi di Muro Tenente cambia infatti quando cominciano a diventare più intensi i contatti (e le forti tensioni) con i Greci. Verso la fine del VIII secolo a.C. gli Spartani fondano la colonia di Taranto; « essa porta ad una coesistenza e, naturalmente, ad una integrazione di due culture diverse (quella greca e quella messapica) durante i secoli successivi. I numerosi rapporti non sono basati solo su scambi di merci ed oggetti, ma anche di idee, nozioni e tecnologie. » (D. Yntema - Le ricerche dell'equipe olandese di Amsterdam nell'area brindisina[4]) A Muro Tenente sono stati condotti scavi da parte della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia (anni 1981-1993) che hanno fornito preziose notizie per lo studio degli insediamenti messapici mettendo in luce numerose sepolture, strade, fornaci di epoca ellenistica e fondazioni di vari nuclei abitativi, databili al IV secolo a.C. Anche gli scavi condotti dalla Libera Università di Amsterdam (anni 1992-2002) hanno evidenziato frammentari resti di case di età ellenistica (IV-III secolo a.C.) dove si sono riconosciute le strutture di ambienti affiancati, aperti su cortili interni ed allineati lungo le strade, larghe circa m.4, che sembrano tracciate su assi regolari. All'età ellenistica risalgono anche le fortificazioni di Muro Tenente, anzi sono state proprio le mura, che misurano 2.675 m a fornire il toponimo all'intera località, dal Medioevo in poi, chiamata alternativamente Paretone/Paretalto e Muro. Con la conquista romana di Taranto (272 a.C.) inizia la romanizzazione del Salento con una serie di campagne militari. « Nel 244 a.C. i Romani installarono nella città messapica di Brindisi un gruppo di loro alleati di origine centro-italica. A partire da questo momento Brindisi nella sua veste di colonia latina funzionò da base romana nel Salento. In seguito all'incorporazione del Salento nel mondo romano i Messapi, gia' ellenizzati [ ...] si trovarono coinvolti in un secondo processo di integrazione culturale. » (J. Boersma, D. Yntema, Valesio, Fasano 1987, pag. 28) Con la colonizzazione romana comincia a Muro Tenente una lenta decadenza che porterà ad una contrazione dell'abitato fino all'abbandono totale nel periodo tardo-imperiale. « Quindi si deve concludere che dal periodo romano, e soprattutto dal periodo imperiale non troviamo più un'organizzazione spaziale di modello urbano: la vecchia città di Muro Tenente non esiste più. » (G. J. Burgers, Le ricerche a tappeto: un esempio di urban survey[5]) La zona archeologica di Mu

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Muro Tenente è un insediamento messapico sito tra l'odierna Latiano e Mesagne. Muro Tenente è situata a 2 km da Latiano e 5 km da Mesagne e ricade oggi sotto l'amministrazione di quest'ultima. Questo oppidum messapico viene spesso identificato con la Scamnum nota dalla Tabula Peutingeriana, ma la datazione di questo documento al IV secolo d.C. sembra escludere tale ipotesi. Infatti, anche se nella Tabula Peutingeriana Scamnum compare lungo la Via Appia come ultima statio (stazione di posta) prima di Brindisi, l'insediamento messapico di Muro Tenente non ha mai restituito reperti riferibili a questo periodo. Muro Tenente era un sito fortificato messapico di medie dimensioni (circa 50 ha) come se ne trovavano nel Salento nel periodo precedente la colonizzazione romana (dall'età del ferro al IV-III secolo a.C.). Dalle indagini archeologiche del territorio di Muro è emerso che la zona interna al ciglione[2] era abitata già nel Neolitico, tra il IX e il III millennio a.C. circa, con una presenza molto marcata nell'Età del ferro, nel VIII secolo a.C.[3] Pochi e sparsi sono i manufatti ritrovati dell'età mesolitica, neolitica e del bronzo. Solo con l'età del ferro si hanno abitazioni costituite da capanne e inizia una continuità abitativa che porterà dalla estensione di circa 9 ettari (al centro del sito) fino ai 50 ha circa dell'età ellenistica, quando si ebbe la massima fioritura. La storia della civiltà messapica e quindi di Muro Tenente cambia infatti quando cominciano a diventare più intensi i contatti (e le forti tensioni) con i Greci. Verso la fine del VIII secolo a.C. gli Spartani fondano la colonia di Taranto; « essa porta ad una coesistenza e, naturalmente, ad una integrazione di due culture diverse (quella greca e quella messapica) durante i secoli successivi. I numerosi rapporti non sono basati solo su scambi di merci ed oggetti, ma anche di idee, nozioni e tecnologie. » (D. Yntema - Le ricerche dell'equipe olandese di Amsterdam nell'area brindisina[4]) A Muro Tenente sono stati condotti scavi da parte della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia (anni 1981-1993) che hanno fornito preziose notizie per lo studio degli insediamenti messapici mettendo in luce numerose sepolture, strade, fornaci di epoca ellenistica e fondazioni di vari nuclei abitativi, databili al IV secolo a.C. Anche gli scavi condotti dalla Libera Università di Amsterdam (anni 1992-2002) hanno evidenziato frammentari resti di case di età ellenistica (IV-III secolo a.C.) dove si sono riconosciute le strutture di ambienti affiancati, aperti su cortili interni ed allineati lungo le strade, larghe circa m.4, che sembrano tracciate su assi regolari. All'età ellenistica risalgono anche le fortificazioni di Muro Tenente, anzi sono state proprio le mura, che misurano 2.675 m a fornire il toponimo all'intera località, dal Medioevo in poi, chiamata alternativamente Paretone/Paretalto e Muro. Con la conquista romana di Taranto (272 a.C.) inizia la romanizzazione del Salento con una serie di campagne militari. « Nel 244 a.C. i Romani installarono nella città messapica di Brindisi un gruppo di loro alleati di origine centro-italica. A partire da questo momento Brindisi nella sua veste di colonia latina funzionò da base romana nel Salento. In seguito all'incorporazione del Salento nel mondo romano i Messapi, gia' ellenizzati [ ...] si trovarono coinvolti in un secondo processo di integrazione culturale. » (J. Boersma, D. Yntema, Valesio, Fasano 1987, pag. 28) Con la colonizzazione romana comincia a Muro Tenente una lenta decadenza che porterà ad una contrazione dell'abitato fino all'abbandono totale nel periodo tardo-imperiale. « Quindi si deve concludere che dal periodo romano, e soprattutto dal periodo imperiale non troviamo più un'organizzazione spaziale di modello urbano: la vecchia città di Muro Tenente non esiste più. » (G. J. Burgers, Le ricerche a tappeto: un esempio di urban survey[5]) La zona archeologica di Mu
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