Porta Barete è una delle più antiche porte d'accesso alla città di L'Aquila nonché una delle principali insieme a Porta Bazzano, collocata sul lato opposto della cinta muraria.
Il manufatto è databile alla fine del XIII secolo (dopo il 1272), quindi nella prima fase dell'edificazione delle mura civiche aquilane.
Essa rappresenta il principale e il più monumentale accesso alla città dal lato ovest e conserva in buono stato l'intero perimetro della struttura dell'antiporta comprensivo di torre difensiva nonché parte del selciato nello spazio dell'antiporta, in prossimità delle strutture del corpo di guardia.
L'importanza di Porta Barete è sottolineata dalla sua presenza nelle cronache cittadine del passato come teatro di numerosi e importanti eventi storici legati alla città. A sostegno della sua rilevanza anche la presenza, riferitaci da uno storico locale, di una targa, oggi non più visibile, fatta apporre all'interno dell'antiporta dal Capitano della città, Leone di Cecco da Cascia, a commemorazione del completamento delle mura civiche nel 1316: "A. D. M. CCC. XVI. hoc opus murorum factum est tempore Leonis Cicci de Cassia".
Gli scavi successivi alla demolizione di un fabbricato residenziale del secondo dopoguerra, che insisteva nello spazio dell'antiporta a ridosso delle strutture murarie, hanno riportato a vista Porta Barete dopo che la stessa era stata interrata tra il 1823 e il 1826 per realizzare la rampa di prolungamento della medievale via Roma; nel corso degli stessi scavi, sul lato interno dell'antemurale, è stato riscoperto anche un leone monumentale in pietra calcarea che probabilmente faceva il paio con un altro, a ulteriore conferma del valore monumentale dell'antico accesso.
Oggi Porta Barete, in mancanza di un'adeguata tutela, rischia di essere nuovamente interrata e negata alla collettività, e alcune delle sue strutture interne rischiano addirittura la distruzione per motivi cantieristici. Privati cittadini e associazioni si impegnano da tempo affinché ciò non avvenga e tuttora attendono risposte certe in merito alla salvaguardia di questo bene, nella tutela dei diritti dei residenti della zona ma anche nella tutela dei diritti della comunità che vuole tornare a fruire di un pezzo importante di storia cittadina.(da Archeoclub - L'Aquila)