L’altopiano di Giorrè è compreso tra i territori di Cargeghe, Ossi e Florinas. Si tratta di un vasto territorio calcareo elevato a circa 500 metri s.l.m. Il sito archeologico omonimo si trova nella zona sud-est che ricade entro i confini del territorio di Florinas. L’area archeologica è compresa entro un recinto di forma ellissoidale, al suo interno sono compresi un edificio rettangolare, una capanna e la rotonda nuragica in raffinata struttura isodoma. Attorno al recinto vi sono evidenti tracce di altre strutture, in particolare una di forma sub rettangolare di ragguardevoli dimensioni, forse un tempio a megaron.
Il santuario nuragico di Giorrè purtroppo ripropone una brutta storia di vandalismo comune a diversi siti archeologici sardi. Un atto di devastazione compiuto con l’utilizzo di mezzi meccanici ha sconvolto la struttura isodoma circolare, dove solo un quarto di essa, a livello di pavimento e per un paio di filari, si è salvata dallo scempio. Quando alla fine degli anni 80’ si è compiuto uno scavo preliminare condotto da Angela Antona, la situazione che si è presentata era purtroppo ormai compromessa. Un grosso cumulo disordinato di conci giaceva sulle strutture, rendendone impossibile una loro lettura. La fortuna ha voluto che si salvasse dalla devastazione una statuetta in bronzo con applicata maschera d’argento, figura che ora campeggia nel gonfalone del comune di Florinas. A tutti gli effetti la statuina in bronzo ha assunto il carattere simbolico che identifica tutti i florinesi. Si tratta di un personaggio nudo stante alto 14 cm che porta un tessuto poggiato tra spalla e braccio sinistro, identificato dal D’Oriano nella figura di Hermes connessa a culti dell’acqua.
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