Villa Gambarini - Cagnola - Giavazzi venne fatta edificare da Carlo Maria Gambarini, a fine '700, su progetto probabilmente dell'architetto Giovanni Battista Capitanio, come villa di campagna. Di gusto neoclassico, la dimora passò alla famiglia Cagnola con il matrimonio dell'ultima erede dei Gambarini, Rosa, con Giovanni Battista Cagnola. Alla morte di questi, nel 1901, la villa fu acquistata da Giovanni Giavazzi e dai suoi figli, che l'abitarono sino al secondo conflitto mondiale, quando venne abbandonata. In seguito a profondi restauri, dal 1980 è sede del Comune di Verdello. Il grande parco, oggi pubblico, è di costruzione coeva alla villa, benchè numerosi siano stati i cambiamenti. Sono parte del progetto originario, elementi come l'ampia cancellata con le colonne di pietra che permette la vista sul vicino Santuario di Santa Maria Annunciata e la ben nota torre, una finta rovina medievale che contraddistingue l'inizio del parco.