22 settembre 2014
Avvolta dal fascino incantato dei Colli Euganei, in provincia di Padova, Villa dei Vescovi, Bene del FAI aperto al pubblico nel 2011, rappresenta una delle più preziose testimonianze della romanità nel Veneto. Sabato 27 settembre avrai un'occasione in più per poter conoscere il suo splendore con Aperto per restauri, il ciclo di incontri che, con il contributo di esperti, racconta in modo inedito e originale i luoghi di cui il FAI si prende cura svelando al pubblico il dietro le quinte dei cantieri in corso.
Villa dei Vescovi è collocata alla sommità di un rilievo di forma quadrilatera nel quale, anche a seguito di indagini archeologiche promosse dalla Fondazione, è stata accertata la presenza di resti di età medievale. Sarà proprio la cinta muraria, il cui perimetro misura circa un chilometro, ad essere al centro dell'intervento di conservazione: il Dott. Quagliari, restauratore, accompagnerà i partecipanti nella visita dando approfondimenti e raccontando i segreti del mestiere e, a seguire, una guida del FAI mostrerà la bellezza della Villa.
L'intervento di conservazione, che terminerà per metà ottobre, interessa le parti più degradate delle mura, in particolare sono comprese operazioni di ricostruzione di porzioni mancanti, consolidamento di parti lesionate, regimentazione delle acque piovane, pulitura del paramento murario e ristilatura dei giunti di malta.
Dopo la conclusione nello scorso mese di luglio della seconda campagna di scavi archeologici, il Monastero ci sta svelando nuovi segreti. Abbiamo rinvenuto una "casa-convento" e un edificio annesso alla Chiesa di Santa Maria, un luogo di sepoltura delle classi più agiate che credevano che la pioggia che cadeva dai tetti delle Chiese trasformata in acqua benedetta, potesse condurre l'anima dei defunti in Paradiso più velocemente.
Ha inaugurato il nuovo bookshop/biglietteria della Villa, situato nell'ex chiesa, in quella che prima era la cucina storica del Conte Guido Monzino. L’intervento ha comportato anche la demolizione del tavolato divisorio tra la cucina e il magazzino retrostante, gli arredi storici dell’ex cucina sono stati mantenuti e riadattati alla nuova funzione.
Il gregge di quasi 300 pecore che a luglio e a agosto ha attraversato i pascoli dell'Alpe è tornato a valle. Si sono conclusi i rilievi delle baite e le indagini strutturali. Nei prossimi mesi proseguirà la progettazione degli interventi della prossima estate. La prima fase del progetto di recupero è finanziata in parte da Fondazione Cariplo e sostenuta dal Comune di Albaredo per San Marco, Comune di Talamona, ERSAF, Parco Regionale delle Orobie Valtellinesi, Distretto Culturale della Valtellina-Fondazione di Sviluppo Locale, Comunità Montana di Morbegno.