L’area comprende i resti di tre domus di epoca romana, la cui edificazione avviene in quattro fasi. Alla prima fase, in età augustea, risalgono un cortile con pavimento in tessere fittili sul quale si aprivano alcuni ambienti, tutti pavimentati con cementizio di malta a fondo bianco o rosso, con inserti di tessere musive (il cosiddetto opus signinum, da cui il nome della casa) e pannello in mosaico bianco e nero, collocato nella originaria posizione della mensa.