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PONTI ROSSI
Chi si trova a transitare per la strada dei Ponti Rossi passerà sotto alcune arcate di colore rosso, ma quello che passa sopra le arcate costruite in tufo e laterizi rossi, non è un ponte bensì un acquedotto romano, un’infrastruttura che attraversa il quartiere della Sanità prima di alimentare l’antica Neapolis. Camminando per le strade di Napoli non è raro imbattersi in opere architettoniche, piazze, fontane e chiese rinascimentali o barocche ma anche nei resti dell’Antica Roma come ai Ponti Rossi. Anche se sotto la doppia fila di archi dei Ponti Rossi passano le auto qui scorreva, circa 2.000 anni fa, l’acqua che abbeverava Napoli e dintorni. La straordinaria opera di ingegneria idraulica, costruita dall’imperatore Claudio nel I secolo d. C., fu integrata nel più complesso progetto voluto dall’Imperatore Augusto. L’acquedotto Augusteo, opera dalle dimensioni monumentali, raccoglieva l’acqua della sorgente di Serino in territorio Irpino, terminando il suo percorso a Bacoli. Qui si trova ancora oggi la più grande cisterna mai costruita dai romani. La Piscina Mirabilis venne realizzata per approvvigionare la grande flotta imperiale di stanza a Miseno nei Campi Flegrei. Il lungo percorso dell’Acquedotto permetteva il rifornimento idrico di alcune importanti città campane fra le quali Pompei, Ercolano, Nola e Atella. Il grande acquedotto fu totalmente distrutto da Belisario, illustre generale inviato dall’imperatore Giustiniano a metà del 536 d. C. per obbligare Napoli alla resa. Solo agli inizi del Cinquecento la zona e il sito archeologico furono riqualificati per volere del viceré spagnolo Don Pedro di Toledo. Un successivo restauro dell’acquedotto dei Ponti Rossi fu riproposto dal Re Carlo III di Borbone in occasione dell’inizio della costruzione della Reggia di Caserta. A partire dalla metà del ‘900 l’area dei Ponti Rossi, che va dal Bosco di Capodimonte fino ad arrivare a Piazza Grande, è stata vittima del boom espansionistico che ha cancellato quasi del tutto la fertile cintura verde che circondava Napoli. “Progetto di recupero, restauro archeologico e riqualificazione dell’acquedotto romano detto dei Ponti Rossi e delle aree ad esso adiacenti”. E’ il nome del progetto che vuole riportare i Ponti Rossi al loro antico splendore dopo un lungo periodo di degrado.

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