In caso di particolare affluenza l’ingresso al luogo potrebbe non essere garantito.
La casa situata nel cuore del borgo antico di Bari, si affaccia per una piccola porzione su piazza Mercantile e per un fronte maggiore su vico Fiscardi. Dall'ingresso al piano terra di piazza Mercantile si accede a quattro vani intercomunicanti; attraverso una scalinata in vico Fiscardi, invece, si raggiunge il primo piano, con cinque vani sempre intercomunicanti e tramezzati. Il secondo piano ripropone la stessa suddivisione del primo e conduce al terrazzo.
L'immobile, di proprietà del negoziante Alessandro Petroni, è stato acquisito dai Carmelitani Scalzi e venduto al Comune di Bari nel 1954 dallo scultore e tenore barese Gaetano Stella, perché divenisse museo di cimeli di Niccolò Piccinni. Il primo tratto della struttura è stato aggiunto nella seconda metà dell'Ottocento, mentre risulta difficile inquadrare cronologicamente la realizzazione della terza sezione anche se si suppone che sia il risultato della copertura di un antico vicolo.
Il prospetto che si affaccia su piazza Mercantile deriva dalle sistemazioni tardo ottocentesche che hanno inglobato le preesistenze cercando di omologarle in un linguaggio architettonico coerente. L'eterogeneità dei materiali, le dimensioni delle murature, l'andamento dei vani, la presenza di archi lunati all'interno e le tracce sulle facciate sono la prova della successione cronologica di strutture che si sono aggregate andando a intasare gli spazi ancora liberi lasciati dalla città medievale.
In occasione delle Giornate del FAI si conoscerà la storia di Casa Piccinni, osservandola dall'esterno, perché attualmente oggetto di un restauro, successivo al precedente già avvenuto in accordo tra Comune e Conservatorio barese, finalizzato a restituire alla struttura il suo valore. La volontà di recupero e restauro testimonia il profondo legame dei baresi con il musicista a cui sono anche intitolati il Teatro Comunale, il Conservatorio musicale e una importante strada del centro cittadino. Il Comune di Bari, a fine lavori la concederà al FAI per l'accordo di "Partenariato Speciale Pubblico Privato" finalizzato alla valorizzazione del patrimonio culturale. Un'idea partita anni fa con il censimento ‘I luoghi del Cuore del FAI' premiato da migliaia di voti.
Volontari FAI, Architetti dell’Ordine APPC della Provincia di Bari, Studenti del Corso di Laurea in Scienze dei Beni Culturali - Università degli Studi di Bari Aldo Moro, Apprendisti Ciceroni dei Licei ‘Orazio Flacco’ e ‘Scacchi’, degli Istituti ‘Lenoci’, ‘Gorjux Tridente Vivante’ di Bari e ‘Alpi-Montale’ di Rutigliano