In caso di particolare affluenza l’ingresso al luogo potrebbe non essere garantito.
La Chiesetta della Madonna della Stella a Craco Vecchia, unico luogo sacro accessibile, è un vitale riferimento per i crachesi nel mondo. Lungo la Strada Comunale per Stigliano, custodisce il corpo di San Vincenzo dal 1792. Restaurata dopo l'Unità d'Italia, finanziata dai crachesi d'America, nel 2019 la Soprintendenza di Matera ha autorizzato lavori di Manutenzione, Restauro e Risanamento, completati nel 2022, preservando la memoria storica, sociale e religiosa del popolo crachese.
La cappella di Craco, costruita nel 1685 dai coniugi Lanziano-Barberio, fu donata al Clero di San Nicola Vescovo. La formalizzazione avvenne il 1° ottobre 1685. In cambio, il Capitolo di Craco si impegnò alla manutenzione, messe settimanali e solenni durante le festività. Il complesso includeva chiesa, sacrestia, pozzo d'acqua sorgiva e un edificio destinato agli oblati, ovvero agli stessi due coniugi che secondo la consuetudine medievale, si erano "offerti" alla chiesa per tutta la vita. Dopo la loro morte, il Capitolo vendette i beni per acquistare immobili che costituissero una rendita in danaro per la cappella. Nel 1760, una permuta con il Duca Vergara riguardò i terreni acquistati con questo danaro.
Fra gli elementi architettonici e non di rilievo, possiamo oggi notare: l'Altare Maggiore, in Marmo intagliato e intarsiato, databile 1909. Al centro della Facciata Principale esterna è situata la Porta in legno intagliato della metà del XIX secolo. Fino intorno agli anni '30 la cappella occupava tutto il piazzale antistante però, in seguito ci furono delle lesioni causate da fenomeni franosi e la cappella venne rimpicciolita e assunse le dimensioni attuali. Oggigiorno è possibile ammirare l'opera di Manutenzione, Restauro e Risanamento conservativo della chiesa condotta dall'architetto Nicola Camporeale. L'idea d'assieme che ci si può fare è quella di un organismo architettonico che dialoga fortemente con il contesto rurale, ma che mantiene l'eleganza e il decoro formale del tempio classico.
L'apertura nelle Giornate FAI prevede la visita guidata all'interno e all'esterno della cappella la quale è solitamente chiusa durante l'anno essendo saltuariamente ufficiate le celebrazioni liturgiche. I volontari FAI di Craco illustreranno l'opera di Manutenzione, Restauro e Risanamento conservativo della chiesa che ha portato alla luce diverse scoperte di rilievo architettonico e archeologico. Inoltre racconteranno la storia di San Vincenzo Martire patrono di Craco e la devozione dei crachesi locali e nel mondo. Nei pressi della cappella, al termine di una breve passeggiata sarà possibile ammirare quella che fu la prima fonte di acqua sorgiva potabile per gli abitanti di Craco, l'antica fontana del Piscicchio, già luogo del cuore Fai nel 2016.
Volontari di Craco-Gruppo FAI Di Pisticci e della Valle Dei Calanchi