In caso di particolare affluenza l’ingresso al luogo potrebbe non essere garantito.
Il quartiere del Carmine, a Genova, è certamente una realtà urbanistica unica nel suo genere. In pieno centro cittadino, rappresenta una magnifica persistenza medievale con le case dai tipici colori pastello abbarbicate alle alture e le vie mattonate, le classiche creuse liguri, che s'inerpicano sfidando le asperità del terreno. L'area è sin dal medioevo caratterizzata dalla presenza di edifici religiosi di antica fondazione.
Lasciando a destra salita Carbonara, asse generatore dell'antico quartiere, si può percorrere un tratto della mattonata salita di San Bartolomeo del Carmine, fino al gotico portale che immette in piazza dell'Olivella, dominata dal complesso monastico fondato dalle Cistercensi nel 1305, ripetutamente ampliato e modificato fino all'attuale destinazione ad appartamenti. La chiesa, detta anche di San Bartolomeo dell'Olivella, dichiara in facciata la sua origine medievale e la sopraelevazione barocca col caratteristico campaniletto a vela.
All'interno sono visibili due affreschi di G.B. Carlone sulla vita del Santo. Sempre in questo spazio sono stati rinvenuti dei resti di un affresco databile al 1305 e attribuito, anche in questo caso, a Manfredino da Pistoia.
Il 2024 è per la città di Genova l'anno dedicato al medioevo, pertanto la delegazione ha scelto la chiesa del Carmine come una delle poche testimonianze di chiesa gotica ancora esistenti in città. La visita metterà in risalto soprattutto le parti più antiche della chiesa e nello specifico gli affreschi di Manfredino da Pistoia, allievo del Cimabue, visibili soltanto con una visita guidata dell'abside. Il percorso di visita circolare prevede il passaggio in altri due spazi solitamente non aperti al pubblico (Abbazia di San Bernardino, San Bartolomeo dell'Olivella) all'interno dei quali si prevede di allestire una piccola mostra fotografica che documenti la vita del quartiere del Carmine.
delegati e volontari FAI