In caso di particolare affluenza l’ingresso al luogo potrebbe non essere garantito.
Dopo un lungo restauro, nel gennaio 2021, è tornato in vita il Teatrino della Villa Reale di Monza, famosa anche per il suo splendido parco, il più grande recintato da mura in Europa. L'impianto della villa è quello ad "U", tipico delle ville di campagna della Lombardia settecentesca, con un corpo centrale e due ali che terminano con due avancorpi cubici, la cappella a sinistra e la cavallerizza a destra; da questi, si dipartono ad angolo retto altri edifici, più bassi, adibiti a funzioni di servizio. È sulla sinistra che, nella zona delle cucine, in epoca napoleonica trova spazio il teatrino.
La Villa venne costruita, fra il 1777 e il 1780, su progetto di G. Piermarini, come residenza di campagna dell'arciduca Ferdinando d'Asburgo. Lo spazio oggi occupato dal teatrino era allora sede delle cucine, dei forni e dei relativi servizi secondari. La trasformazione di questo spazio in sala teatrale fu curata da L. Canonica nel 1808, dopo il trasferimento a Monza di Eugenio Beauharnais, viceré del regno napoleonico d'Italia. Scarse le notizie sugli spettacoli proposti, certo il progressivo abbandono del teatrino nel corso dell'800. Riaperto nel 1923, in occasione della prima Biennale di Arti Decorative, dal 1930, insieme all'intera Villa, entrò in una fase di lenta ma inesorabile decadenza. Il primo importante restauro è del 1975, il secondo e ultimo è del 2021.
Il Teatrino ideato dal Canonica è un piccolo ed elegante teatro di corte, pregiata testimonianza del clima estetico e culturale di un maturo neoclassicismo europeo. Caratteristica la pianta a ferro di cavallo, una soluzione adatta al recupero in funzione teatrale di ambienti a pianta rettangolare. Il palcoscenico in legno è leggermente inclinato verso gli spettatori; il fondale di scena è una tela a soggetto mitologico di A. Appiani; il boccascena è delimitato da due grossi pilastri affrescati sovrastati da un'arcata all'interno della quale sono inseriti cinque rosoni quadrati e quattro rosoni rettangolari. Il palchetto Reale, interamente affrescato con motivi in stile neoclassico, e la balconata si trovano sul lato opposto al palcoscenico. La platea ha soffitto e pareti interamente affrescati con motivi floreali, strumenti musicali, angeli e maschere dai colori vivaci Importante il recupero delle macchine sceniche, le uniche ideate dai maestri del Teatro alla Scala ad essere conservate nella loro sede originaria.
L'apertura nelle Giornate FAI di Primavera offrirà ai visitatori la possibilità di scoprire un luogo raramente aperto al pubblico, un gioiello di cui ancora molti ignorano l'esistenza; il percorso progettato consentirà inoltre loro di conoscere, se pur in modo essenziale, la storia della Villa Reale e l'evoluzione del teatro a Monza. Insieme ai narratori FAI saranno presenti, in qualità di apprendisti ciceroni, alcuni studenti dell'Istituto Martino Bassi di Seregno che condivideranno con i visitatori un'importante esperienza di cittadinanza attiva.
Volontari FAI