In caso di particolare affluenza l’ingresso al luogo potrebbe non essere garantito.

Villa Morina si trova alle pendici del monte Misma, in posizione strategica, nei pressi di una una sorgente da cui prende nome. Nel 1921 il comune chiederà la cessione della sorgiva denominata Morina e realizzerà un acquedotto captando le acque.Un'ulteriore spiegazione della insolita collocazione per una villa di prestigio è la presenza in zona di molte cave di pietra coti. Raggiungibile solo dalla strada che porta al Santuario della Forcella la villa si presenta immersa nel verde e circondata da meravigliosi castagneti secolari, con un affaccio panoramico unico sulla media valle Seriana.

La villa viene costruita nel 1860 dal Piccinini, nell'ambito del fermento edilizio che interessa Pradalunga grazie alla ricchezza derivante dal commercio delle pietre coti, per destinarla a residenza estiva di montagna per la sua famiglia. Nel 1939 la proprietà passa alla famiglia Feria-Contin che decide di abbandonare la città per venire a risiedervi nel periodo bellico. Si conosce poco dei successivi passaggi fino al 1987 quando viene acquisita dalla famiglia Lombardi, quindi dalla famiglia Contini per poi essere rilevata nel 1996 dalla famiglia Morotti attualmente proprietaria. L'edificio è abitato senza soluzione di continuità dalla sua costruzione e questo ne ha permesso l'adeguata manutenzione e conservazione.

L'edificio è costruito su due piani con una cantina situata al piano terra. Le notevoli dimensioni della cantina lasciano intendere come venisse considerata un ambiente particolarmente importante nell'economia complessiva degli spazi e delle destinazioni d'uso dell'edificio. La villa è sobria all'esterno con le vetrate che si affacciano sul castagneto verso monte, con minimi cenni di decorazione, in linea con l'atteggiamento austero dell'epoca della costruzione che, almeno nelle valli bergamasche, non vedeva di buon occhio l'ostentazione del benessere economico. All'interno la sala del tè, dove i proprietari erano soliti accogliere gli ospiti, mostra invece soffitti dipinti con decorazioni floreali. La luce nella stanza irrompe attraverso una splendida vetrata con vetri originali colorati. La disposizione degli spazi, i volumi delle stanze, gli scorci verso il bosco, i castagneti, la valle, restituiscono le caratteristiche di intima riservatezza della costruzione originaria.

COSA SCOPRIRETE DURANTE LE GIORNATE FAI?

Villa Morina è un'abitazione privata. Grazie alla collaborazione e alla presenza dei proprietari avremo in via del tutto eccezionale la possibilità di esplorare un angolo verde incastonato nella stretta valle che sale alla Forcella, sulle boscose pendici del monte Misma. Visitando la cantina e ascoltandone la storia, scopriremo le ragioni della sua dimensione apparentemente fuori scala rispetto agli altri spazi della casa: del resto il frutto del raccolto era prezioso e costava fatica, e quindi doveva essere coccolato. Gli ambienti domestici ci sorprenderanno con i coloratissimi soffitti decorati, in contrasto con la semplicità delle strutture, pronti ad accogliere come un tempo feste per gli ospiti immersi in un ambiente naturale che sprigiona pace e tranquillità. Oltrepassata la bellissima vetrata dell'inizio del secolo scorso, avremo la possibilità di visitare il giardino adiacente alla casa dove ci attenderanno gli amici castanicoltori per accompagnarci al vicinissimo castagneto secolare e darci l'opportunità di approfondire la conoscenza della coltivazione delle castagne, attività per secoli fondamentale dal punto di vista economico ed alimentare per la zona.

Testo scritto da Delegazione FAI di Bergamo

Visite a cura di

Apprendisti Ciceroni Istituto Fantoni di Clusone -indirizzo turistico, volontari dell'associazione castanicoltori del Misma