In caso di particolare affluenza l’ingresso al luogo potrebbe non essere garantito.
Scoprire Villanova di Cassolo in una giornata di Primavera, tra risaie allagate, papaveri, aironi, sentieri e mura antiche di centinaia di anni può equivalere a sfogliare un piacevole manuale di storia medievale con la consapevolezza, tuttavia, che il suo percorso non si ferma in quelle pagine. Perché la storia della suggestiva frazione comincia ancora più lontano e non perde certo di carattere nel corso delle epoche successive.
Una viva comunità affondava infatti i suoi esordi fin dall'età romana a ridosso di un probabile edificio prossimo all'altare di Marte; nel Medioevo sono i Monaci Vallombrosani a scandire il trascorrere delle stagioni, mentre in epoca rinascimentale tocca agli Sforza lasciare un segno nella storia facendo di Villanova la prima tenuta europea ad inaugurare una florida coltura risicola. E poi il transito di eserciti, il fischiare di proiettili, le sperimentazioni di ingegneria idraulica, l'insediarsi dei Gonzaga di Mantova "princip, marchés,baròn" per citare il poeta dialettale Natale Giarda.
Così dal XIX secolo la località accoglie ogni anno centinaia di mondariso e negli anni più drammatici della nostra storia, con l'istituzione della Repubblica sociale e l'arrivo delle armate tedesche in Italia, ecco che la frazione diviene una sorta di "porto franco" ove fuggiaschi e perseguitati possono trovare rifugio, mentre per la milizia fascista è territorio OFF LIMITS.
Piccolo agglomerato di abitazioni e fattorie nel mare della campagna lomellina, la immagineremo dunque popolarsi di personaggi di ogni epoca che l'hanno vissuta e attraversata: feudatari imperiali, sudditi, monaci laboriosi, duchi, intendenti ed agronomi, marchesi, santi, banditi, mondine, fuggitivi, combattenti e milizie per rivivere in una passeggiata quasi due millenni di storia! E che dire del suo castello? Centro nevralgico della vita nella frazioncina è, da sempre, l'edificio in questione. Erede di una struttura di epoca tardo/antica, ne abbiamo una prima notizia documentata in un diploma della cancelleria ottoniana del 18 aprile 969. Nei secoli successivi il maniero passa dall'amministrazione religiosa a quella signorile, sino ad assumere l'attuale struttura in età Sforzesca. Ma la sua storia non si conclude di certo con gli Sforza! Un percorso che lo transita sino al Terzo Millenio, incontrando poteri nobiliari, cavalieri, stuoli di mondariso ivi alloggiate, persino fantasmi che si aggirano tra i suoi corridoi.
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