In caso di particolare affluenza l’ingresso al luogo potrebbe non essere garantito.
Palazzo Mezzabarba si trova nel cuore della città di Pavia e si affaccia sulla piazza del Municipio, ricavata tra il 1911 e il 1936 grazie all'abbattimento di un isolato che fronteggiava il palazzo.
Palazzo Mezzabarba fu ricostruito tra il 1726 e il 1732 nelle forme del barocchetto, con impianto a T, per volere dei fratelli Giuseppe e Girolamo Mezzabarba e fu successivamente arricchito di un nuovo oratorio privato, dedicato ai Santi Quirico e Giulitta e voluto nel 1734 da Carlo Ambrogio Mezzabarba vescovo di Lodi. Tutto il complesso adibito a residenza della famiglia Mezzabarba costituisce probabilmente la realizzazione parziale di un più ambizioso progetto dell'architetto Giovanni Antonio Veneroni.
Il complesso è articolato su due cortili, con un corpo perpendicolare al blocco della fronte, in cui si trova il porticato da dove parte lo scalone d'onore che introduce al piano nobile. L'imponente facciata è adornata da due grandi portali e tre ordini di finestre con architravi decorati. I saloni conservano affreschi settecenteschi, in prevalenza ispirati a temi mitologici. L'interno, a pianta ellittica, conserva due pregevoli affreschi laterali del varesino Pietro Antonio Magatti, importante pittore dell'epoca: l'Immacolata Concezione e S. Carlo Borromeo. L'affresco della volta, coi santi titolari, è del milanese Bianchi.
Il palazzo è oggi la sede principale del Comune di Pavia; è un bene aperto al pubblico ma durante le Giornate di Primavera sarà possibile ammirare gli splendidi dipinti settecenteschi presenti all'interno. Il percorso comprenderà la facciata, il cortile, lo scalone interno, la sala della musica e alcune altre sale. La vera chicca della visita sarà rappresentata dal magnifico salone da ballo (La sala della Musica) affrescato da Giovanni Angelo Borroni, personalità di primo piano tra i pittori del Settecento lombardo. Inoltre, per l'occasione sarà possibile visita le Cappella adiacente a Palazzo Mezzabarba, dedicata ai SS. Quirico e Giulitta, ora utilizzata per celebrazioni ed eventi.
Apprendisti Ciceroni