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Ad Acireale, a meno di 10 minuti a piedi dal centro, sorge l'antico quartiere San Michele, che nel XV secolo, era detto ‘Quartiere dei Gambini', illustre famiglia che lì risiedeva, e su terreno di loro proprietà, intorno al 1540, fu costruita la chiesa dedicata all'Arcangelo S. Michele. Anticamente, infatti, Acireale era divisa in diversi nuclei che diedero vita agli attuali quartieri, ciascun quartiere prese il nome della famiglia più ricca che vi risiedeva.
Prima dell'anno 1500 la famiglia dei Gambino o Gambini aveva fatto costruire una piccola cappella dedicata a San Michele Arcangelo. Nel 1540 sul medesimo luogo dove in precedenza sorgeva questa piccola cappella fu edificata una chiesa. La chiesa fu elevata a Sacramentale coadiutrice della Cattedrale di Catania nel 1571. L'edificio era stato ampliato nel 1678, ma venne distrutto dal terremoto del 1693. Agli inizi del XVIII° secolo si iniziò la riedificazione di una chiesa nella forma attuale; dopo il 1791, su disegno dell'architetto Stefano Ittar, fu iniziato il prospetto in stile neoclassico. La Chiesa fu elevata a Chiesa Parrocchiale il 19 dicembre 1921 e ad Arcipretura Parrocchiale il giorno 11 dicembre 1930.
La chiesa, ampliata e poi distrutta dal terremoto del 1693, fu riedificata nel XVIII secolo con l'attuale forma. La progettazione della nuova costruzione venne affidata a Stefano Ittar (1724-1790), architetto polacco naturalizzato italiano. Il prospetto, d'impronta decisamente neoclassica, presenta un pronao a colonne ioniche delimitato da una recinzione in ferro battuto e un timpano soprastante. Sulla parte superiore campeggiano tre statue raffiguranti i santi arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele, realizzate dallo scultore Giuseppe Orlando. La cupola ovale, priva di lanternino (crollato in seguito al violento terremoto del 1818), sovrasta l'interno a pianta ellittica e ad unica navata. All'interno si possono ammirare un maestoso organo a canne (in stile neogotico e in legno dorato), tele di Giacinto Platania, una statua lignea raffigurante il SS. Crocifisso, oltre alla statua dedicata al Santo con i simboli della spada e bilancia di anonimo scultore messinese.
Questo quartiere dal mese di settembre del 2022 è tornato a vivere con entusiasmo la sua piazza…..E Perché? Era marzo 2010 quando venne annunciata l'inagibilità e la relativa chiusura della Chiesa di San Michele Arcangelo che dà il nome al sobborgo. Da quel momento il salone parrocchiale, che per tante generazioni aveva accolto feste e spettacoli, fu adibito al culto. Infatti proprio nel 2022, a più di dieci anni dalla chiusura, si è concluso il restauro della chiesa parrocchiale. I lavori hanno riguardato il prospetto e il consolidamento della cupola, in particolare dei cornicioni che erano stati soggetti a cedimenti. Durante le GFP, i visitatori saranno accolti dai Volontari FAI e dagli Apprendisti Ciceroni davanti l'ingresso, nella piazza San Michele, e visiteranno l'interno della struttura.
Volontari FAI, Apprendisti Ciceroni