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L'area che si snoda lungo il torrente Cervo nel punto in cui incontra la città di Biella è caratterizzata dalla presenza di numerose testimonianze di archeologia industriale. È compresa tra la via Corradino Sella, lungo le pendici del colle di S. Gerolamo e l'alveo del torrente Cervo ed è delimitata dai muri perimetrali degli edifici e dai muri di cinta. Da nord a sud si allineano vari edifici con caratteristiche diverse per dimensione e struttura.
Il complesso architettonico documenta, anche a livello costruttivo, i passaggi, nei secoli, da semplice mulino a sede multifunzionale di varie società del Gruppo Sella ed esterne, attraverso l'attività di una ferriera, una cartiera, un filatoio di seta e un lanificio a ciclo completo. Ancora nei rilievi del 1927 si sottolineava come fossero chiaramente individuabili le strutture murarie dell'antico mulino, la traccia più antica del complesso. L'insieme dell'edificio è oggi la somma tra due nuclei originari, uno molto antico e il complesso tessile che dapprima specializzatosi nella lavorazione della seta si è poi trasformato in uno dei principali centri tessili del Biellese. Per tutti l'elemento comune è stato l'uso dell'energia idrica del torrente Cervo.
Il Lanificio Maurizio Sella è una struttura architettonica integra dove è ancora possibile leggere le varie fasi edilizie e contemporaneamente le diverse destinazioni d'uso degli stabili. Può essere considerato un raro esempio di integrazione, attraverso sviluppi plurisecolari, di diverse dinamiche produttive ed economiche. Da molti anni il complesso è oggetto di un graduale intervento di restauro conservativo e sta diventando via via sede di una articolata serie di realtà del gruppo Sella (Fabrik, Open Bank, Sella Lab, Università aziendale e altre) ed esterne, di FabLab e di Fondazione Sella, legate da un unico filo conduttore capace di unire storia e tradizione e innovazione. Vi lavorano attualmente circa 700 persone.
Sarà possibile ripercorrere una storia di circa mille anni: dall'atto di infeudazione dei discendenti di Carlo Magno a favore del conte Bosone, alla pergamena che attesta la presenza di un mulino. Dalla cartiera Mondella, al filatoio della Congregazione del Sacro Monte di Ora, fino alla costituzione del Lanificio, della Banca e della attuale riqualificazione con le attività di oggi.
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