In caso di particolare affluenza l’ingresso al luogo potrebbe non essere garantito.
Il Palazzo dell'Agricoltura sorge nel quartiere sallustiano in via XX Settembre per ospitare l'allora Ministero dell'Agricoltura, Industria e Commercio. Tipico è il suo inserimento urbanistico nella zona, compatta scacchiera di costruzioni, che a partire dal 1870 cancellò le vigne e le ville esistenti prima della proclamazione di Roma Capitale, perseguendo l'idea di fare della nuova capitale d'Italia una nuova città moderna e funzionale, tra Porta Pia e il Quirinale.
Il palazzo fu edificato tra il 1908 e il 1914 su progetto dell'ing. Cavagnari, terminato poi dall'ing. Canonica, inaugurato dal ministro del regno d'Italia Francesco Cocco Ortu. L'area di costruzione era occupata dall'ex convento di Santa Maria della Vittoria. Da poco più di un secolo l'edificio è rimasto fedele alla sua destinazione d'uso, pur cambiando più volte nel tempo denominazione, fino a diventare oggi il Ministero dell'Agricoltura, Sovranità Alimentare e delle Foreste.
Il prospetto riprende le linee architettoniche di palazzo Uguccioni, posto di fronte a Palazzo Vecchio a Firenze. Un palazzo in stile Neo-Rinascimentale arricchito da numerose opere d'arte di artisti italiani che operavano all'epoca della sua realizzazione. Dall'androne impreziosito da cancellate in ferro di Alberto Gerardi, alla scenografica vetrata di Duilio Cambellotti a copertura dello scalone d'onore per finire con le scenografiche decorazioni Liberty del parlamentino realizzate da Andrea Petroni e Giuseppe Cellini, tutti artisti, scultori e maestri italiani vissuti a cavallo del XIX e XX secolo
L'itinerario di visita comprende vari ambienti posti a piano terra e nel primo piano del palazzo, alcuni dei quali molto pregevoli dal punto di vista architettonico, come l'androne e lo scalone monumentale; altri più interessanti dal punto di vista decorativo, a partire dallo splendido e ricchissimo Parlamentino. Non mancherà l'accesso allo studio del ministro, che conserva lo splendido dipinto "Vanga e latte" di Teofilo Patini, al salone di ricevimento ed alla biblioteca, che conserva quasi un milione di testi e dove potremo ammirare testi antichi e mappe sulle antiche produzioni agroalimentari italiane (vino, olio, formaggi e altre tipicità). A corollario del percorso tra gli ambienti del ministero avremo l'occasione di vedere la ricostruzione musealizzata dello studio di Camillo Benso Conte di Cavour, con gli arredi originali, e la mostra, inedita, dedicata a Nazareno Strampelli, pioniere del miglioramento genetico delle specie agricole, con una esposizione di grani antichi italiani creati oltre un secolo fa.
volontari FAI