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Scanzano Jonico è un comune situato nella regione della Basilicata, collocato sulla costa ionica, il paese si estende tra il Mar Ionio e le colline circostanti. La sua posizione geografica favorisce un clima mediterraneo, con estati calde e inverni miti. Arrivando a Scanzano Jonico è possibile visitare, quasi all'ingresso del paese, il Palazzo Baronale con annessa Cappella, un edificio feudale a pianta quadrata con corte interna e torre merlata.
Il toponimo di Scanzano J., che nel Medioevo compare nella forma di Iscanzana, è da riferirsi ad isca, allusivo delle piante acquitrinose di questa costa, in ricordo del vecchio corso del fiume Agri, che un tempo lambiva il paese. Il nucleo moderno di Scanzano è un vecchio casale fortificato, che ha avuto origine da un centro monastico basiliano. Dell'antico villaggio greco resta il ricordo nella necropoli, nei pressi del Casale dove si rinvennero tombe e reperti. Nella zona del casale si riconoscono ancora oggi tufi, vetri antichi e ceramiche. Il villaggio permane in età romana ed alto medioevale, occupato poi dalla colonizzazione basiliana.
Il Palazzo Baronale, oggi sede del Comune, è un edificio feudale a pianta quadrata con corte interna e torre merlata. L'annessa piccola cappella della "Théotokos" (Madre di Dio) al suo interno ospita un Crocifisso ligneo e una corona d'argento di SS. Maria Annunziata del ‘700. L' imponenza della struttura emerge già dall'esterno, con una facciata riccamente decorata da ornamenti scolpiti e dettagli architettonici raffinati. Il portale sfoggia un bassorilievo dell'Annunciazione del '1000. L'edificio di netto stampo neoclassico, con riferimenti continui ad elementi di stile rinascimentale si articola su due piani, al piano terreno trovano posto gli ambienti di servizio, mentre al piano superiore, si sviluppa la residenza nobiliare cui si accede dall'androne che immette, a sua volta, nell'ampio cortile interno. I vasti saloni, coperti da ariose volte a crociera, prospettano sul piazzale antistante, attraverso due lunghe balconate simmetriche, rette da mensoloni finemente sagomati. L'insediamento, senza dubbio notevole, per la sua articolazione e unitarietà costituisce, dal punto di vista architettonico ed ambientale, uno degli esempi più pregevoli della specifica tipologia.
I Palazzaccio aprirà le porte ai tanti visitatori che avranno l'opportunità di immergersi nella ricchezza artistica del periodo barocco e nella storia della nobiltà locale. La denominazione di "Palazzaccio" deriverebbe da una truce storia. Nel 1816 il Palazzo fu acquistato da Gennaro Ferrara, giovane proprietario ben inserito nell'ambiente, ma che negli anni della maturità sviluppò alcune perversioni. Alcuni anni dopo la sua morte, durante alcuni lavori di sistemazione emersero degli affreschi che rappresentavano il barone del castello che tagliava le sue vittime su un tavolo e dipingeva con il loro sangue sulle pareti del suo palazzo. Un giorno giunse inaspettatamente uno straniero che chiese ospitalità nella dimora. Il signore già calcolava, dalla corporatura, la possibile stanza da "abbellire" con nuovo e fresco sangue, ma fece male i suoi calcoli. Mentre dormiva, il viandante si rivelò un parente di una delle vittime che, in un sol colpo, sgozzò il barone senza che egli fiatasse.
Apprendisti Ciceroni del liceo sportivo e terze classi scuola media Scanzano j.co in collaborazione con i Volontari della Delegazione Fai della Costa Jonica