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Nel contesto della centralissima piazza Volta di Como sorge oggi Palazzo Vietti-Rovelli, nucleo originario della dimora seicentesca della nobile famiglia degli Olginati. Sviluppatosi attorno a una tintoria strategicamente affacciata sul lago, l'edificio andò ampliandosi accorpando via via le unità abitative adiacenti: in particolare sono databili all'ultimo ventennio gli affreschi che adornano tre locali del primo piano nobile, attribuibili ai pittori comaschi Pietro Bianchi e Francesco Torchio.
Nucleo originario della seicentesca dimora storica degli Olginati, Palazzo Vietti-Rovelli, racconta ancora oggi l'evoluzione artistica e urbanistica di una delle famiglie più influenti della città, a lungo impegnata nel corpo decurionale della città di Como: al culmine dei rapporti con le famiglie Rusca e Odescalchi, il giureconsulto Giambattista Olginati commissionò ai pittori comaschi Pietro Bianchi e Francesco Torchio gli affreschi del piano nobile, databili all'ultimo ventennio del Seicento.
Esteriormente sobrio, ma internamente sontuoso, Palazzo Vietti-Rovelli rivela nella sua configurazione interna una complessa e travagliata storia catastale capace di documentare i vari di passaggi di proprietà, dagli Olginati fino al casato dei Rovelli. Fulcro dell'immobile è il piano nobile in cui, su commissione del decurione Giambattista Olginati, sono ancora visibili i fregi tardoseicenteschi recanti vedute di rovine, paesaggi e divinità marina ritratte da Francesco Torchio e Pietro Bianchi.
Nel contesto delle Giornate FAI di Primavera 2024 sarà possibile visitare per la prima volta la porzione dell'ex casa-bottega Olginati attualmente denominata Palazzo Vietti-Rovelli. Il percorso si snoderà dalla centralissima piazza Volta, un tempo direttamente affacciata sul lago e sede di numerosi alloggiamenti militari e numerose tintorie, in direzione del piano nobile sito al primo livello: qui, infatti, tre differenti locali conservano in ottime condizioni gli eleganti cicli di affreschi commissionati attorno all'ultimo ventennio del XVII secolo dal decurione e Giambattista Olginati. Nello specifico la paternità del fregio nel grande salone in cui si osserva un suggestivo catalogo di divinità marine spetta a Pietro Bianchi, mentre le vedute di rovine, capricci, paesaggi e quadrature ritratte in uno stretto disimpegno e in una stanza secondaria al pittore comasco Francesco Torchio, artisti entrambi largamente attivi presso le residenze dei Rusca e degli Odescalchi a Como e dintorni.
Le visite speciali al palazzo saranno tenute dal prof. Tiziano Ramagnano, Vicecapo Delegazione FAI di Como, sabato 23 (FAI Ponte tra Culture) e domenica 24 alle ore 17:00, esclusivamente su invito.
Liceo Scientifico "Paolo Giovio" di Como