In caso di particolare affluenza l’ingresso al luogo potrebbe non essere garantito.

La villa Zingali Tetto a Catania è sita lungo l'asse storico della via Etnea, nel tratto più a nord della città che segna l'espansione ottocentesca. L'ambiente urbano è caratterizzato da architetture realizzate tra fine Ottocento e prima metà del Novecento, la cui continuità stilistico-formale viene interrotta da alcune costruzioni 'fuori misura' rispetto il contesto, alti edifici condominiali risalenti agli anni '50-'60 del XX secolo.

Nel 1926 l'avvocato Paolo Zingali Tetto (Castiglione di Sicilia, 1879-Catania 1969) affida la progettazione della sua dimora a Paolo Lanzerotti, raffinato progettista catanese. La costruzione ha termine nel 1930 e viene abitata dall'avvocato sino alla sua morte. L'immobile, su disposizione testamentaria dello stesso Avvocato, viene donato all'Università di Catania che inizialmente lo destinerà a sede dell'Opera universitaria e del Centro Biblioteche e Documentazione. Nel 1996 con il progetto coordinato Catania-Lecce - volto al recupero, riqualificazione e valorizzazione del patrimonio materiale e immateriale dei due atenei - viene destinata a Museo della Rappresentazione. Dal 2015 è parte del Sistema Museale di Ateneo.

Il Lanzerotti disegna l'impianto planimetrico della villa su un lotto passante tra la via Etnea e la via Empedocle, con ‘giardino all'italiana' posto lateralmente e agrumeto, con saie e cisterna tutt'oggi visibili, nella parte retrostante. Nel progetto di questa architettura l'architetto recupera particolari decorativi e formali attinti dal linguaggio barocco e neoclassico, studia la planimetria all'insegna della funzionalità, con ambienti illuminati da ampie vetrate e collegati da larghe porte a vetri 'en enfelade', spingendosi fino alla progettazione del mobilio in funzione dell'ambiente. La villa, con facciata inclusa sulla quinta edilizia storica, si eleva su due piani fuori terra con rez-de-chaussée e piano nobile, collegati da un ascensore in ferro battuto risalente ai primi anni del secolo. Gli ambienti interni, riccamente decorati, sono frutto della collaborazione del Lanzerotti con gli artigiani Gaetano D'Emanuele, per la realizzazione dell'apparato decorativo di soffitti e pareti, e Salvatore Gregorietti, per la realizzazione delle vetrate a piombo policrome a motivi floreali del giardino d'inverno.

COSA SCOPRIRETE DURANTE LE GIORNATE FAI?

Il Museo parteciperà alle giornate FAI dei giorni 23-24 marzo. La visita, agli ambienti interni ed esterni della villa, alle collezioni custodite al suo interno - Archivio Progetti Francesco Fichera e Fondo iconografie e calcografie Giovanbattista Piranesi e minori - e ai laboratori universitari, sarà guidata dagli studenti delle scuole medie superiori Lombardo Radice e Emilio Greco e dagli allievi ingegneri del CS di ingegneria Edile Architettura del DiCAr. Saranno fruibili: il magnifico 'giardino di inverno' con le sue vetrate che illuminano di colore l'ambiente; il 'salone delle feste', ornato da affreschi e da lampadari dell'epoca; lo studio e la sala da pranzo, arredati con grandi camini in marmo e con pregiate rifiniture in legno. Inoltre saranno visitabili le mostre allestite nelle stanze della villa -permanenti e temporanee - illustrando i contenuti esposti. La visita si conclude con una passeggiata esterna nel giardino all'italiana.

Testo scritto da Mariateresa Galizia, Professore associato, Responsabile Scientifico Museo Rappresentazione

Visite a cura di

Apprendisti Ciceroni Liceo Lombardo Radice (Catania), Liceo Emilio Greco (Catania)