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La chiesa parrocchiale di Miasino è tra gli edifici sacri più grandi e imponenti della provincia di Novara. Un grande, elegante sagrato erboso si apre davanti alla chiesa che, grazie all'ubicazione rialzata, permette di godere di un notevole panorama sul territorio circostante. Di fianco alla Chiesa un fantasioso ossario rococò con la cancellata di ferro battuto, arte tanto onorata un tempo in tutto il Cusio.
Edificata in sostituzione di una chiesa più antica, la parrocchiale fu iniziata nel 1627 e consacrata 21 anni dopo dal vescovo novarese Tornielli, di cui si ammira il grande stemma affrescato in controfacciata. Il progetto venne realizzato dal noto architetto lombardo Francesco Maria Richino o Richini (1584 - 1658). Negli ultimi anni quasi tutto il patrimonio artistico al suo interno è stato sottoposto ad accurato restauro e oggi si presenta come una rara e preziosa raccolta d' opere d'arte, quasi tutte databili al secolo XVII. Solo la facciata restò incompiuta nella parte superiore fino al 1933, quando venne completata dall'architetto Carlo Nigra grazie ai fondi raccolti dai miasinesi e alla generosità del vescovo di Vigevano, G. Angelo Scapardini, originario del borgo.
Ha una pianta a croce latina, con un'unica navata centrale e misura circa 45 metri di lunghezza e circa 27 metri di larghezza; ha un orientamento irregolare con abside a settentrione e presenta sul lato destro una grande torre campanaria. L'elegante facciata, di impronta classicheggiante, orientata a sud, accoglie lo stemma di Scapardini e le statue novecentesche di San Pietro e Sant'Angela Merici. L'interno presenta sei cappelle affacciate sulla navata, risalenti quasi tutte al XVII secolo, di cui due ubicate nel grandioso transetto. Le pareti dell'edificio ospitano una vera e propria pinacoteca; pregevoli sono i dipinti su tela e gli affreschi. Di particolare pregio la tela di Giulio Cesare Procaccini, raffigurante i santi Carlo, Antonio Abate e Rocco (1616-17) e quella di Stefano Maria Legnani detto ‘il Legnanino' con Le nozze di Cana. Numerosi sono gli artisti che hanno realizzato gli arredi. Anche le opere lignee che decorano quasi tutte le cappelle costituiscono un vanto per la chiesa. L'altare maggiore è costituito da marmi policromi e bronzi cesellati e rappresenta, insieme agli stalli lignei del coro e al battistero, un notevole esempio di scultura barocca. Le volte del presbiterio e del transetto sono state dipinte posteriormente, nel 1834.
La Chiesa rimane aperta in occasione delle celebrazioni liturgiche.
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