Giornate FAI di Primavera

Sabato 23 e domenica 24 marzo 2024

In caso di particolare affluenza l’ingresso al luogo potrebbe non essere garantito.

Il Museo storico-etnografico "Città di Gissi" si trova in piazza Luigi Sturzo, in prossimità del centro storico, a pochi passi da Palazzo Spadaccini e dalla dimora dell'onorevole Remo Gaspari. Si tratta di una collezione privata, esposta al primo piano di un palazzo di proprietà comunale, edificato nei primi decenni del secolo scorso. Il proprietario della collezione, nonché curatore dell'allestimento museale, è Arturo Di Martino che fin da bambino si è appassionato alla storia e alle tradizioni di Gissi, tanto da dedicare la sua vita alla raccolta di fonti e materiali da far conoscere a tutti

L'offerta museale è particolarmente ricca e diversificata. Si potranno ammirare svariate testimonianze della storia di Gissi, a cavallo fra ‘800 e ‘900: gli arredi, la dote della sposa, gli attrezzi da lavoro e gli utensili da cucina presenti in una casa popolare di fine ‘800; le antiche attrezzature del fotografo; la mostra sull'intellettuale Federico Marisi; la mostra sul gesso e sul lavoro svolto dai gessaroli nelle cave, dove ricavavano i conci per la costruzione delle proprie dimore. Interessantissima anche l'esposizione delle targhe con i nomi dei 65 soldati gissani caduti nella grande guerra, che una volta erano affisse su altrettanti alberi piantati lungo il Viale della Rimembranza, istituito nel 1922. Si tratta di una collezione completa di targhe originali, unico caso in Italia.

L'allestimento di questo museo è stato, per Arturo, il coronamento di un sogno, quello di riprodurre il più fedelmente possibile le stanze di una casa che aveva visto da bambino, quando, in una mattina estiva degli anni '70, fu il protagonista di un'avventura che segnerà per sempre la sua vita.Per ragioni di sicurezza, in quegli anni era in corso l'abbattimento delle case del quartiere "Lu quart da pit": un movimento franoso dapprima, e poi la mancata manutenzione delle stesse abitazioni, abbandonate dai proprietari per emigrare in cerca di fortuna, aveva provocato danni strutturali, apparentemente irrimediabili.Spinto dalla curiosità, Arturo si intrufola, insieme a tre suoi coetanei, in una di quelle case disabitate, una delle ultime ancora in piedi. Scopre, così, prima la cantina e poi, man mano, gli altri ambienti, ancora perfettamente arredati: la cucina, la camera da letto, la stanza della tessitura. Lo stupore è così grande, da fargli vincere la paura di imbattersi in qualche creatura malvagia che si era insediata nella dimora disabitata.Pochi giorni dopo, quella casa verrà abbattuta e Arturo conserverà per tutti gli anni a seguire il ricordo di quell'avventura, maturando la passione e il desiderio di salvaguardare quanto ancora rimaneva delle antiche tradizioni di Gissi.

COSA SCOPRIRETE DURANTE LE GIORNATE FAI?

Nel corso delle due Giornate il museo sarà fruibile ad orario continuato, dalle ore 9:30. I gruppi, di massimo 20 persone, si formeranno presso il banchetto FAI, con visite ogni 45 minuti. Gli Apprendisti Ciceroni dell'Istituto Omnicomprensivo "G. Spataro", i volontari FAI e dell'Associazione "Lu quart da pit", accompagneranno il visitatore alla scoperta di testimonianze di grande valore demoetnoantropologico, consentendogli di calarsi nell'atmosfera di una Gissi d'altri tempi. La visita al museo dovrebbe precedere tutte le altre. Ha inizio, infatti, con la visione di un video-racconto che, in perfetto stile FAI, introduce in maniera chiara e nel contempo emozionante alla conoscenza della storia del borgo, una storia incredibilmente segnata dalla presenza del gesso, l'elemento naturale sul quale sorge Gissi. Presso il museo, il gomitolo del gesso comincerà a dipanarsi e sarà il filo conduttore che accompagnerà il visitatore in ciascuno dei percorsi successivi, rivelandosi ai suoi occhi in ogni dimora e ogni luogo visitato.