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Il piazzale, nato dall'incontro di via Italia con corso Remo Gaspari, nasconde un'interessante pagina di storia gissana. Ivi sorge Palazzo Spadaccini, residenza di una storica famiglia del borgo che ben rappresenta la borghesia vissuta a Gissi fra ‘800 e ‘900. La dimora, infatti, fu la casa natale di Don Felice Spadaccini (1921-2005), avvocato e uomo politico abruzzese che ricoprì per ben due volte l'incarico di presidente della Regione Abruzzo (1975-1977/1983-1985) e che assieme al concittadino Remo Gaspari fu un punto di riferimento della Democrazia Cristiana nella comunità Medio Vastese.
Sotto il suo mandato, il 1° dicembre del 1984 venne inaugurato il traforo del Gran Sasso con una cerimonia ufficiale presieduta dall'allora presidente del consiglio Bettino Craxi. Il traforo fu un'importantissima opera pubblica poiché garantendo un veloce collegamento con la capitale diede una grande spinta all'economia abruzzese. Don Felice non fu l'unico membro della famiglia Spadaccini a ricoprire incarichi politici. Durante la visita, i narratori ricorderanno, fra le altre, la storia di Federico Spadaccini che fu cancelliere regio del Mandamento di Gissi. Costui, fervente patriota risorgimentale e sostenitore della nascente Italia unita, nel settembre del 1860 fu coinvolto nella violenta sollevazione della popolazione gissana che desiderava, al contrario, la restaurazione borbonica.
Palazzo Spadaccini fu realizzato nella prima metà del 1800 da Felice Spadaccini, nonno dell'omonimo avvocato e politico. Si tratta di una bella e signorile dimora, edificata secondo la tradizione gissana con l'utilizzo di conci di gesso, intonacati e verniciati. Il piano terra era in origine costituito da locali a servizio delle attività produttive della famiglia, come il frantoio oleario e la cantina dove si produceva il vino dell'azienda agricola di famiglia. Dall'ingresso principale, che si apre su via Italia, attraverso due rampe di scale con ringhiere in ghisa si accede al primo piano, adibito ad uso abitativo, dove le stanze si sviluppano l'una dopo l'altra, senza soluzione di continuità. Il pianerottolo di accesso ai vani, presenta una volta lunettata con tre aperture ad arco a tutto sesto, scandite, nella parte centrale, da colonne in marmorino poggianti su basamenti e sui laterali da semicolonne addossate alla muratura portante. Nel piazzale antistante Palazzo Spadaccini, fu istituita, all'inizio del 1900, la prima fermata degli autobus. Era il luogo in cui la corriera sostava, prima della partenza alla volta di Vasto o Agnone sin dal 1909, anno in cui fu inaugurata la tratta.
Nel corso delle Giornate, Palazzo Spadaccini sarà eccezionalmente aperto al pubblico che potrà beneficiare di questa imperdibile occasione per visitarlo. All'interno della dimora, che lascia ancora trasparire l'importanza sociale ed economica della famiglia che ne commissionò la costruzione, i volontari del Gruppo FAI Giovani accompagneranno gli ospiti in un viaggio fatto di ricordi e immagini, svelando loro una sconosciuta pagina di storia locale, a cominciare dalla figura dell'avvocato e politico Don Felice Spadaccini, per andare, poi, a ritroso nel tempo. Si ripercorrerà, inoltre, l'avvento dei primi mezzi di trasporto motorizzati nel paese con la nascita della Società Automobilistica Gissana, fra le prime in Abruzzo, che apportò un profondo cambiamento: i 36 chilometri che separavano Gissi da Vasto vennero percorsi solo in un'ora e mezza, rispetto le precedenti quattro ore di carrozza. Al primo piano della dimora, sarà dedicata una mostra inedita alla Società Gissana, mentre all'esterno sarà esposto un autobus d'epoca, grazie alla gentile concessione dell'Agenzia Di Fonzo Viaggi.
Volontari FAI