In caso di particolare affluenza l’ingresso al luogo potrebbe non essere garantito.
Palazzo Pestalozzi Luna è situato nella piazza Rodolfo Pestalozzi, l'antico Cantón, il "salotto buono" della cittadina di Chiavenna. Sul retro, che dà sul fiume Mera, il Palazzo propone alla vista dei visitatori un nobiliare loggiato, nei pressi del caratteristico ponte con la statua settecentesca di San Giovanni Nepomuceno, protettore dalle alluvioni e dalla morte per annegamento.
I Pestalozzi si trasferirono con Alberto nel 1292 da Gravedona, sul lago di Como, a Chiavenna, importante centro di transito commerciale tra la pianura Padana e il centro Europa attraverso i passi alpini dello Spluga in Val San Giacomo, del Settimo (Septimer) e Maloggia (Maloja) in Val Bregaglia e del Giulia (Julier) in Engadina. Questo fu il palazzo principale della famiglia, costruito nel XVI secolo, appoggiandosi alle mura quattrocentesche, che erano state volute tra il 1488 e il 1492 dagli Sforza per difendersi dai Grigioni. A Chiavenna ci sono altri palazzi appartenuti ai diversi membri della famiglia Pestalozzi (che però non vivono più in città). Questo è stato ceduto al Comune nel 1982.
Sulla semplice facciata verso la strada richiamano l´attenzione le finestre tutte incorniciate con spalle, davanzali e architravi in pietra ollare di squisita fattura che volutamente contrastano col rude e scuro intonaco delle pareti. Entrando dal portone, ampliato nell'Ottocento per permettere il passaggio di carri, si notano due portalini in pietra ollare: quello a sinistra reca al centro dell'architrave lo stemma Pestalozzi tra le sigle G. P. mentre quello a destra ha lo stemma Salis. Al primo piano si accede a destra alla stüa, il locale interamente foderato in legno intagliato e, nel soffitto, intarsiato, risalente al periodo a cavallo tra Cinque e Seicento. Più oltre sono i locali affrescati e con pavimenti originari in legno, dal 1983 sede del Centro di studi storici valchiavennaschi, attivo a Chiavenna dal 1959. Sullo stesso piano e' il salone di rappresentanza con decorazioni pittoriche abbondantemente restaurate nel 1899; alle pareti sono appesi i ritratti ad olio su tela di componenti la famiglia Pestalozzi.
L'apertura nelle Giornate FAI prevede la scoperta di alcuni ambienti eccezionali, normalmente non fruibili dal pubblico. Grazie alla preziosa collaborazione con il Comune di Chiavenna, il Consorzio Turistico Valchiavenna e il Centro Studi Storici è stato possibile aprire le splendide sale del Palazzo, testimonianza eccezionale delle contaminazioni architettoniche del XVI secolo, da Milano passando per il Lago di Como fino alla Valchiavenna.
Apprendisti Ciceroni Istituto di Istruzione Superiore "Leonardo Da Vinci" Chiavenna